NEMI un piccolo gioiello che potrebbe essere facilmente incrinato

Nemi: un piccolo gioiello che potrebbe essere facilmente incrinato

Abbarbicato alla collina e proteso verso il lago, con un’area di circa 736 ettari, interamente inseriti nel Parco dei Castelli Romani, Nemi sembra voler porre un freno a priori all’affollamento che nei giorni festivi, suo malgrado, lo invade.
Un piccolo gioiello – insignito della bandiera arancione dal Touring Club – che potrebbe essere facilmente incrinato.
Una fragilità manifesta che si protende verso il lago, la cui presenza entra attraverso i vicoli, “sospendendolo” sull’acqua, proprio quell’acqua che si fa mezzo di comunicazione visiva con Genzano e il resto del territorio, a denunciare l’esistenza di una rete urbana che rompe quella sorta di isolamento del piccolo abitato, percepibile, solo inizialmente, dal visitatore.
Si arriva da Genzano sulla piazza Roma e si è risucchiati immediatamente dal sistema lineare dell’insediamento attraverso l’imbuto di Corso Vittorio Emanuele, stretto e continuo, che denuncia la raccolta dimensione del centro.
Piccoli negozi, ristoranti, muri scrostati, san pietrini lungo il percorso, verde e gerani sui balconi e sui parapetti “inventati” delle finestre. Luoghi “costretti”, stipati di cose e di attività, di voglia di manifestare una presenza e un modo di vita.
Si comincia a salire verso il bosco sui gradini intagliati nella strada con i ricorsi di travertino. Le case intonacate con colori vari e diverso stato di manutenzione aprono alla piazzetta del Municipio con la grande chiesa di Santa Maria del Pozzo che con il suo prepotente volume rosa domina l’abitato minuto.
Ancora vasi di fiori disposti in maniera irregolare, inferriate, sopraelevazioni perlomeno inopportune; si comincia ad approfondire il senso/presenza di più dimensioni: la torre del castello Ruspoli che emerge dai tetti e il campanile della chiesa accanto al tessuto edilizio minore.
Quattro dimensioni, dunque, percorrono Nemi: l’abitato contenuto; le emergenze civili e religiose; il denso del bosco, e il “vuoto” della conca del lago; alternativamente ci si sente sospesi, trascinati, innalzati, radicati; sensazioni destabilizzanti che vanno a unità d’immagine soltanto nel lavoro di ricomposizione cui si predispone l’animo durante l’attraversamento del borgo.
Al fine di poter materialmente ritrovare questa unità, il comune ha emanato un concorso di idee per il “Collegamento percettivo e funzionale tra borgo storico e lago”, attualmente collegati da una strada provinciale, con l’obiettivo di connettere le due entità – tra le quali esiste una differenza altimetrica di circa 200 mt – mediante una soluzione alternativa di basso impatto ambientale e fortemente integrata nel contesto.
Sono stati presentati 26 progetti, di cui tre hanno avuto il premio. Il primo classificato ha proposto la realizzazione di un ascensore seguito nel secondo tratto da un tapis roulant. Sono previsti, inoltre, due parcheggi, uno nella parte alta, in corso di realizzazione, e uno nella parte bassa da realizzare contestualmente al progetto del collegamento.
Il territorio – ricco di siti archeologici, il tempio di Diana nemorense, l’Emissario romano, la Villa di Cesare, il museo della navi romane – è sottoposto, al fine di conservarne la ricchezza e proteggerne la fragilità, a numerosi vincoli (in particolare idrologico, archeologico e paesaggistico) ed è regolato da una nuova variante al Piano regolatore generale, approvata dalla Regione nel 2005. Questa è improntata al minimo consumo di suolo: un’attenta valutazione dello sviluppo di edilizia residenziale privata e pubblica; una quantificazione corretta degli insediamenti turistici; un’attenzione specifica alla salvaguardia ambientale (la localizzazione delle attività economiche è stata prevista in modo da non arrecare disturbo alla popolazione; sono inoltre salvaguardati i caratteri geomorfologici delle zone di dissesto, l’idrologia, gli elementi storici e archeologici e i boschi); si prevedono azioni di riqualificazione urbanistica per le zone residenziali nonché il mantenimento delle zone agricole dedicate alla floricoltura, fondamentale attività economica del paese.
Il Prusst “Latium Vetus”, al quale il comune aderisce, ha individuato una serie di interventi, peraltro ancora non realizzati, di importanza vitale per il centro: un sistema integrato di parcheggi; sentieri pedonali, piattaforma ecologica, diverse forme di valorizzazione dei beni archeologici e storico-ambientali (acquisto e restauro del castello Ruspoli, valorizzazione della Conca del lago; creazione di una pista ciclabile Nemi-Genzano).
Per il borgo sono in corso lavori relativi ai sottoservizi e alla pavimentazione.  Inoltre il comune ha ottenuto dalla regione 340.000 euro per il recupero dei prospetti esterni degli edifici e per la demolizione delle superfetazioni. Il progetto, che prevede una convenzione con i privati, andrà presentato alla regione entro il mese di giugno; presumibilmente i lavori potranno partire a fine anno.
In tal modo sarà restituita un’immagine unitaria all’insediamento storico che, allo stato attuale, vede soltanto riqualificazioni di singoli immobili, spesso soltanto di singole unità abitative, realizzate con criteri disorganici e poco omogenei.scritto da Manuela Ricci |

Per la rubrica Centri Storici – Numero 63 giugno 2007
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